8 – 13 Marzo 2002
Cinema Palestrina, Milano

KAWALEROWICZ
L’amore, la politica, la fede

KAWALEROWICZ
L’amore, la politica, la fede
Dall’8 al 13 Marzo 2002
Cinema Palestrina, Milano.

“…quando faccio un film non esiste nient’altro.
Tutto e’ subordinato al film, la vita familiare, i contatti…”

“…fare un film e’ un morbo terribile, resistente, profondo, devastante…”

“…dico che ho vissuto 17 film . Per me ogni film e’ una vita…”

J. Kawalerowicz

PRESENTAZIONE

“Jerzy Kawalerowicz non evoca reazioni di immediata riconoscibilità  in gran parte dei cinefili italiani, specie se giovani. Eppure l’ancora attivo maestro polacco, oggi ottantenne, l’ho immaginato come un pittore ritrattista che in gioventù ha tradito il pennello e si è concesso alla macchina da presa. Accanto ai quasi coetanei Wajda e Munk è uno di quegli autori i cui film dovrebbero essere ripetutamente proiettati nei cineclub e nelle Università  quale modello di riferimento per chiunque voglia accostarsi alla settima arte studiando da vicino come si fotografa un film e come si inquadrano e dirigono gli attori secondo una delle migliori scuole est-europee del dopoguerra (se non la migliore). Dei 17 film diretti in cinquant’anni di carriera da K., solo 5 hanno trovato una distribuzione in Italia e 10 sono stati selezionati per questa retrospettiva-omaggio a Milano e Torino che include alcuni capolavori assoluti quali “Il treno della notte”, “Madre Giovanna degli Angeli” e “Il faraone”, usciti nelle sale italiane tra gli anni Cinquanta e i Sessanta, ma presto tolti dalla circolazione e ormai irreperibili anche in videocassetta; ecco dunque un’occasione non facilmente ripetibile per vedere le opere di un regista di grande talento che in Italia, per ragioni prevalentemente commerciali, non ha ottenuto la notorietà  e il prestigio che altrove gli hanno tributato.
Ciò che mi ha colpito maggiormente nella sua opera è la concezione della donna: Kawalerowicz delinea la figura femminile come elemento di “perdizione”, meta agognata e addirittura indemoniate, infelici o quantomeno insoddisfatte, in qualche caso infedeli, vittime e fautrici di morbose, ebbre voluttà . Nella loro esuberante vitalità , nella loro “demoniaca” forza attrattiva, scatenano inesorabilmente nei loro interlocutori maschili lacerazioni e turbamenti, instabilità , passioni travolgenti e gesti estremi. L’eterno femminino in K. è istinto pericoloso che corrompe, sublime essenza della vita che giustifica e motiva la morte, promessa ingannevole di felicità , baratro da cui non si può distogliere lo sguardo, vertigine senza fine.
A nome della Associazione Dioniso ringrazio sentitamente il Comune di Milano per il sostegno a questa impegnativa proposta e Alpe Adria Cinema per la fattiva collaborazione (ideazione, reperimento delle pellicole, condivisione delle difficoltà )”

Pier Giorgio Carizzoni


BIOGRAFIA

Jerzy Kawalerowicz nasce nel gennaio 1922 a Gwoździec (oggi in Ucraina). Interrotti gli studi a causa della guerra, partecipa attivamente alla Resistenza e si impegna nei lavori piu’ disparati, dal posatore di binari al carpentiere.
Nel 1946 si diploma al Corso di formazione cinematografica fondato da Anton Bohdziewicz e nel 1948 si laurea in Pittura e Storia dell’Arte all’Accademia di Cracovia.
Inizia la sua carriera nel cinema come assistente alla regia per Buczkowski, Jakubowska, Urbanowicz, Zeman, Kaski – Vergano. Nel 1951 gira il primo film “Gromada” (firmato con Kazimierz Sumerski), a cui fanno seguito:
Celuloza” (1953) e il sequel “Sotto la stella frigia” (1954).

Dal 1955 al 1968 e poi dal 1972 è il Direttore artistico del gruppo di produzione “Kadr” che, soprattutto grazie al suo interessamento, diventa il punto d’incontro principale per la nuova generazione di registi: sono questi gli anni piu’ intensi della vita artistica di K. che, assieme a Wajda e Munk , è considerato uno dei rappresentanti più importanti della “Scuola Polacca”.
Il primo riconoscimento internazionale arriva nel 1959 con il premio vinto da “Il treno della notte” a Venezia; nel 1961 “Madre Giovanna degli Angeli” vince il Premio Speciale della Giuria del Festival di Cannes, nel 1965 “Il Faraone” riceve una Nomination per l’Oscar come migliore film straniero.
Nel 1968 egli diventa il primo Presidente dell’Associazione dei Cineasti Polacchi; rimane in carica fino al 1978 per poi diventarne Presidente Onorario. Nel 1972 gira un film in Italia,“Maddalena”, con l’attrice Lisa Gastoni.
Nel 1980 viene chiamato a insegnare alla Scuola di Cinema di Lódź, dove rimane per alcuni anni.
Il suo ultimo film, “Quo Vadis” (2001), costato 18 milioni di dollari, rappresenta il piu’ grande sforzo produttivo nella storia della cinematografia polacca.
(Dal catalogo Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival)

PROGRAMMA

TUTTI I FILM SONO IN VERSIONE ORIGINALE CON
SOTTOTITOLI IN ITALIANO

INAUGURAZIONE
Venerdi 8 Marzo – ore 18.00 e ore 22.00

LA LOCANDA (Austeria), 1982, 102’
con Franciszek Pieczka, Wojciech Pszoniak
dall’omonimo capolavoro di Julian Stryjkowski
Grand Prix “Leone d’oro di Danzica” per il miglior film al Festival del Lungometraggio Polacco di Gydnia, 1984
1914 vigilia della prima guerra mondiale. Galizia polacca regione di confine popolata da un’incomparabile mescolanza di culture e nazionalità  : polacca, ucraina e russa. Nella locanda (in galiziano Austeria) di Tag, trovano rifugio i primi sfollati, in fuga dal pogrom cosacco; su tutti spiccano i Chassidi (ebrei ortodossi) i quali monopolizzano subito l’attenzione con il loro interminabile lamento a Dio, che simboleggia una straordinaria tradizione culturale dimenticata e forse poco conosciuta. Tag il vecchio e scettico proprietario ebreo, filosofo, libero pensatore, molto più consapevole dell’imminente tragedia, offre calore e simpatia a tutti i “naufraghi”, ancora ignari, approdati quella notte nella sua locanda . Malgrado il presentimento dell’olocausto che avverrà  allo spuntare del giorno, insieme ad un suo amico prete – i due vecchi – divisi per origine e religione ma uniti dal comune universale senso del dovere morale s’avviano verso il paese per compiere una missione già  fallita in partenza.

ore 20.00
IL TRENO DELLA NOTTE, 1959, 93’
con Lucyna Winnicka, Leon Niemczyk
Premio “Georges Méliès” Mostra del Cinema di Venezia, 1959
Menzione speciale per l’attrice Lucyna Winnicka
A bordo di un treno, in viaggio notturno da Varsavia a Hel verso il mare. Un biglietto acquistato per caso fa incontrare una donna e un uomo. Marta si porta dietro un profondo dramma sentimentale, Jerzy, chirurgo, turbato e incapace di superare un infortunio professionale. Sul treno c’e’ anche Staszek, il ragazzo che sta inseguendo Marta perchè innamorato. La ragazza sente di aver un’esistenza vuota e riesce a indurre anche nell’uomo un senso di solitudine. Incrocio di sentimenti, riaccendersi di speranze. Quando il treno giunge sulla luminosa spiaggia, il disincanto si combina piacevolmente con il sapore di una strana avventura. Una delle opere più celebri del regista polacco.

IL POTERE NON LOGORA, UCCIDE ovvero faraoni e napoleoni
Sabato 9 Marzo – ore 15.00 e ore 19.45

IL PRIGIONIERO D’EUROPA (Jeniec Europy), 1989, 124’
con Roland Blanche, Vernon Dobtcheff
Dal romanzo omonimo di Juliusz Dankowski.
Gli ultimi sei anni di un inedito Napoleone Imperatore di Francia, esule nell’isola di Sant’Elena: un uomo spogliato del suo potere, dei suoi titoli, del suo esercito e del suo patrimonio, reso impotente e umiliato , tormentato dalla malattia e morente, incapace di assuefarsi alla solitudine, all’isolamento. Vinto ma non domo, ingaggia un’eroica battaglia per difendere una dignità  che non appartiene soltanto a lui. Si sente ancora Imperatore dei francesi, dunque ne va dell’onore dell’intera nazione.
Acuto ritratto psicologico di uno dei piu’ grandi geni militari e politici della storia, magistralmente interpretato da Roland Blanche. Da confrontare con il recente “I vestiti nuovi dell’imperatore” e con la interpretazione del Napoleone di Jan Holm.

ore 17.15
LA MORTE DEL PRESIDENTE (Smierc Prezydenta), 1977, 137’
con Zdzislaw Mrozewski, Marek Walczewski
“Orso d’argento” alla regia al Festival internazionale del Cinema di Berlino (1978)
I Premio al Festival Internazionale di Cadice, 1979
Polonia: nel periodo tra il 1922 e il 1926 l’Assemblea Nazionale, elegge – a sorpresa – quale primo presidente della storia della repubblica polacca Gabriel Narutowicz, un professore d’Ingegneria, che verrà  assassinato sette giorni dopo per mano di un fanatico nazionalista. Il dramma mette in scena i disordini che precedettero l’elezione del presidente, poichè l’Assemblea, pur di fresca istituzione, era già  divisa tra nazionalisti polacchi e le minoranze – un terzo della popolazione – rappresentate da tedeschi, ucraini, bielorussi, ebrei. Nell’arringa difensiva dell’assassino del Presidente si intravedono chiaramente i tratti della nascente ideologia fascista che stava iniziando ad imperversare in Europa.

ore 22.15
IL FARAONE (Faraon), 1965, 154’
con Jerzy Zelnik, Andrzej Girtler
Nomination all’Oscar 1967 come miglior film in lingua straniera
Dal romanzo omonimo di Bolesaw Prus
Dopo la sua formidabile supremazia sul mondo mediterraneo, l’antico Egitto comincia a vacillare: minacciato dagli Assiri e dai temibili popoli del mare, lacerato all’interno dai Sacerdoti e dalla Corte del Faraone, difeso da un esercito a cui non puo’ piu’ pagare neppure il salario , il paese è allo sbando; la dinastia deve piegarsi ma senza rompersi al vento della storia. Il giovane Ramsete, ambiguamente liberale, erede di una sovranità  illusoria, vuole restituire al Paese tutta la sua antica grandezza: tenta di prendere il comando di tutte le armate d’Egitto e di farsi sostenere dal popolo per mettere fine alla vera occulta potenza, quella dei Sacerdoti.
Una dissertazione sui meccanismi di governo dello Stato.
Tratto da uno dei piu’ grandi romanzi della letteratura polacca, il film-kolossal fu un evento senza precedenti per la storia del cinema polacco.

DEMONI D’AMORE, DANZE SATANICHE
Domenica 10 Marzo – ore 16.00 e ore 20.00

MADRE GIOVANNA DEGLI ANGELI (Matka Joanna od Aniołów), 1960,103’
con Lucyna Winnicka, Mieczyslaw Voit
dal racconto omonimo di Jaroslaw Iwaszkiewicz
Premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1961
Ambientato nella Polonia orientale del XVII secolo. In uno sperduto convento di Smolensk gran parte delle suore e la stessa Madre Superiora Giovanna sono possedute dal demonio. Un giovane esorcista, padre Suryn, si reca al convento a portare aiuto, ma i suoi rimedi – preghiera e mortificazioni – si rivelano infruttuosi. Anzi il sacerdote poco a poco viene coinvolto dal clima di cupo turbamento che aleggia dentro e fuori il convento e cerca di allontanare da sè una crescente passione per Madre Giovanna. Lacerato nello spirito e in preda a un doloroso smarrimento, si abbandona alla soluzione finale…

ore 18.00 e ore 22.00
LA VERA FINE DELLA GRANDE GUERRA
(Prawdziwy koniec Wielkiej Wojny), 1957, 85’
con Lucyna Winnicka, Roland Glowacki
Le “grandi guerre” durano anni, coinvolgono milioni di esseri umani e non terminano con la firma dei trattati di pace. Hanno lunghi strascichi, deformano le coscienze, sconquassano la psiche umana, spezzano i rapporti personali.
Juliusz torna a casa dalla moglie Roza dopo una terribile esperienza in un campo di concentramento nazista che gli procura ricorrenti incubi e svenimenti; il suo forzato mutismo non gli impedisce di mantenere intatti i suoi teneri sentimenti per la moglie che ha pero’ avviato una relazione con il professor Stenien. Quando la situazione si fa insostenibile, Roza chiede al marito di trasferirsi in campagna con la domestica, preparando la strada ad un gesto estremo di Juliusz.

REALISMO SOCIALISTA D.O.C.
Lunedì 11 Marzo – ore 18.00 e ore 22.15
LA COMUNE (Gromada), 1951, 105’
con Ludwik Benoit, Marian Lupa
Opera prima del regista con la co-regia di Kazimierz Sumerski.
Il conflitto che oppone i contadini al mugnaio e ai proprietari terrieri del villaggio di Mostowiska: i primi – sostenuti dagli operai – vogliono costruire un mulino in cooperativa e una casa della cultura, il mugnaio e i contadini ricchi ricorrono alla corruzione, alle minacce e agli intrighi non solo per impedirne la realizzazione, ma anche per stroncare sul nascere la solidarietà  che si sta sviluppando tra i piccoli e i medi contadini del villaggio.

ore 20.00
CELLULOSA (Celuloza), 1953, 120’
con Józef Nowak, Stanislaw Milski
Dal romanzo “Una notte di ricordi” di Igor Newerly;
Polonia anni ’30. Viaggio attraverso i conflitti sociali dell’anteguerra. La maturazione del candido ragazzo di campagna Szczesny costretto dalla miseria ad abbandonare la sua città  per affrontare una dura scuola di vita, l’incontro casuale con un attivista comunista, l’assunzione alla cartiera e le prime esperienze sindacali e politiche, la persecuzione per le sue idee, che lo porterà  a scegliere d’impegnarsi attivamente nel movimento operaio organizzato.

OMBRE, DEMONI e repliche
Martedì 12 Marzo – ore 18.00 e ore 22.00
MADRE GIOVANNA DEGLI ANGELI (replica)
ore 20.00

L’OMBRA (Cien´) 1956, 98’
con : Zygmunt Kestowicz, Adolf Chronicki
Premio della Critica Cinematografica dell’Associazione Giornalisti Polacchi, 1956
Thriller ambientato durante l’occupazione nazista e nel primo dopoguerra. Un uomo salta da un treno in corsa e muore: il suo volto e’ sfigurato, non ha con se’ documenti, dunque e’ impossibile identificarlo. Ma per l’ufficiale della milizia incaricato dell’indagine “se un capello ha la sua ombra, figurarsi un uomo! Cerca l’ombra e lo troverai”..Un intricata vicenda all’insegna di complotti e di spionaggio nella cornice della nuova situazione istituzionale della Polonia. Una visione del periodo bellico nella realtà  socialista dei primi anni Cinquanta.

Mercoledì 13 Marzo – ore 18.00 e ore 22.00
LA LOCANDA (replica)
ore 20.00

IL TRENO DELLA NOTTE (replica)

 

CREDITS:

OMAGGIO A KAWALEROWICZ
Cinema Palestrina
Via Palestrina, 7 – Milano
Tel . 02- 67.02.700
M1 e M2 Loreto (uscita p.za Argentina)
Filobus 90-91, 93, bus 55-56, tram 33 e 1
Biglietto giornaliero: Euro 4,10

La rassegna è promossa da:
COMUNE DI MILANO
Assessore alla Cultura e Musei : Salvatore arruba
Direttore Settore Spettacolo – Turismo :Massimo Accarisi
Responsabile Spettacolo : Lory Dall’Ombra

Ufficio Cinema (Responsabile) Pierfranco Bianchetti
Cinzia Cellamare – Nicoletta Citrini
Tel : 02-72.00.22.65

Progetto:
ALPE ADRIA CINEMA – Trieste Film Festival, XIII edizione
Catalogo edito da Alpe Adria Cinema , a cura di Jan Slodowski e Paolo Vecchi
Le immagini provengono da Filmoteka Narodowa e da collezioni private

Organizzazione a Milano:
ASSOCIAZIONE CULTURALE DIONISO
Tel. 02-72.00.41.00
Pier G. Carizzoni (Presidente) – Liliana Bertoli
La rassegna si replica a Torino presso il cinema Massimo (1- 4 aprile 2002)
Organizzazione a Torino : Associazione Culturale “Zutart” – Comunita’ Polacca di Torino, Istituto di studi storici “G. Salvemini”

Con il patrocinio del :
Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano
Con il sostegno di :
Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia
LOT – Linee aeree Polacche
Associazione dei Polacchi a Milano

Si ringrazia:
Lo staff di ALPE ADRIA CINEMA
Filmoteka Narodowa – Varsavia
Silvia Parlagreco, Torino
Fiorella Rocco Navarra, Milano
Marta Zagarowska Acerboni, Milano
TIKKUN – Caffe’ tra le righe – via Montevideo, 9 – Milano

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