Bergman

31 Marzo – 22 Aprile 2008
Piccolo Teatro Strehler/Studio, Cinema Gnomo, Teatro Litta, Fondazione Catella, Terrazza Martini – Milano

Fårö su Bergman

A pochi mesi dalla scomparsa, Ingmar Bergman (1918-2007), genio eclettico e multiforme, ha lasciato in eredità  un patrimonio straordinario: 91 regie teatrali, 49 regie cinematografiche (43 lungometraggi e 6 cortometraggi), 13 sceneggiature cinematografiche (dirette da altri registi), 16 regie televisive, 37 regie radiofoniche, 12 regie di opere liriche, una dozzina di libri, una serie di spot pubblicitari. Dal 1944, anno di esordio teatrale con un acerbo “Macbeth” e della prima sceneggiatura cinematografica “Spasimo” (“Hets”), sino al 2003, anno dell’ultima regia per la televisione dal titolo “Sarabanda”, la sessantennale carriera del grande maestro svedese è oggetto a Milano dal 31 marzo al 22 aprile 2008 di un omaggio tra i più ampi realizzati in Europa: “Fårö su Bergman”.

Promossa dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, curata da Pier Giorgio Carizzoni e dalla Associazione Culturale Dioniso, la manifestazione propone un articolato programma che ripercorre e mostra tutti gli ambiti della sua lunga carriera. “Il nostro omaggio, dal titolo “Fårö su Bergman” – spiega Carizzoni – in esplicito e giocoso riferimento al nome della sua isola prediletta, illumina la poliedricità  della sua arte, sondando con cura tutti i campi della sua attività , dagli inizi fino alla recente scomparsa”. E’ infatti prevista un’esposizione fotografica nelle sale della Fondazione Catella, una rassegna cinematografica (inclusa un’insolita pubblicità  televisiva) al Cinema Gnomo con interventi di ospiti illustri, una tavola rotonda al Teatro Litta, una serata teatrale al Teatro Studio, la presentazione alla Terrazza Martini di due volumi inediti del regista svedese.

Photo: Jonte Wentzell Kod: 257 COPYRIGHT PRESSENS BILD

Ad aprire ufficialmente la serie di eventi è la serata di lunedì 31 marzo al Piccolo Teatro Strehler, dedicata alla presentazione della manifestazione e soprattutto all’incontro con Bibi Andersson, stella del cinema internazionale e tra le attrici predilette da Ingmar Bergman. Il programma della serata prevede gli interventi delle autorità , la lettura a leggio di Bibi Andersson di alcuni brani tratti dai film del maestro svedese e la proiezione di uno dei titoli in cui lei è protagonista. Nel corso della manifestazione è inoltre prevista la partecipazione di Harriet Andersson, protagonista di capolavori come “Sussurri e Grida” e “Monica e il desiderio”.

La mostra dal titolo “I volti di Bergman” (1 – 11 aprile, Fondazione Catella), curata da Pier Giorgio Carizzoni e Alessandro Luigi Perna, ripercorre la vasta produzione cinematografica del regista sottolineando, con immagini di scena o fotogrammi dei suoi film, l’attenzione che Bergman poneva nella costruzione delle inquadrature e dei suoi indimenticabili primi piani. A fianco del corpo principale dell’esposizione, che propone immagini degli attori più importanti del cinema di Bergman (Bibi Andersson, Harriet Andersson, Liv Ullman, Max Von Sydow, Ingrid Thulin, Erland Josephson, etc.), una carrellata di ritratti del regista sul set e in pubblico.

PARIGI, APRILE 1959 - GUNNEL LINDBLOM, JEANNE MOREAU, INGMAR BERGMAN E BIBI ANDERSSON PUBLIFOTO/OLYCOM

Il mio Bergman”, rassegna cinematografica che si svolge dal 1 al 13 aprile al Cinema Gnomo, propone alcuni dei titoli più famosi del maestro svedese e opere meno conosciute dal pubblico italiano, nonché i poco noti filmati pubblicitari realizzati dal regista nei primi anni ’50. Le proiezioni sono accompagnate dagli interventi di intellettuali e critici che approfondiscono il loro rapporto con l’opera e la poetica di Bergman: Romano Madera, Salvatore Natoli, Goffredo Fofi, Roberto Nepoti, Paolo Mereghetti, Sergio Arecco, Roberto Escobar, Quirino Principe, Roberto Speziale-Bagliacca, Stig Björkman (regista e amico di Bergman).

Mercoledì 9 aprile alla Terrazza Martini, con la partecipazione di Goffredo Fofi e Luca Scarlini, sono presentati i libri inediti Tre diari (ultima pubblicazione del regista) e Il giorno finisce presto, entrambi pubblicati per l’occasione da Iperborea. Il primo, scritto da Ingmar Bergman, da sua moglie Ingrid e da sua figlia Maria von Rosen, è la cronaca degli ultimi mesi di vita di Ingrid – una dolente e toccante meditazione sul dolore, la morte e l’amore, che è nello stesso tempo un vero e proprio testamento umano e spirituale del regista. Il secondo, scritto dallo stesso Ingmar Bergman e per la prima volta tradotto in Italia, è un dramma giovanile in tre atti tra il reale e il simbolico, rappresentato a Göteborg nel 1948, dove si trovano già  in nuce i grandi temi della maturità .

Sabato 12 aprile presso il Teatro Litta si svolge il convegno “Bergman: regista di cinema, regista di teatro”. La giornata è articolata in due momenti: la mattinata è incentrata sull’attività  di Bergman in campo cinematografico con i contributi di Vittorio Giacci, Morando Morandini, Alberto Scandola (che presenta anche il suo nuovo libro “Il posto delle fragole”), Aldo Garzia e Luigi Paini. Il pomeriggio è destinato a ripercorrere le tappe della carriera teatrale del maestro attraverso gli interventi di Franco Quadri, Federico Olivetti, Sergio Maifredi, Gabriele Lavia, Leif Zern (critico svedese), Antonio Syxty, Compagnia Fanny e Alexander.

L’ultimo appuntamento della manifestazione è la serata teatrale prevista il 22 aprile presso il Piccolo Teatro Studio, dove è in programma un dittico di letture inscenate da due giovani registi, Sergio Maifredi e Federico Olivetti, che dell’arte bergmaniana si sono già  rivelati appassionati cultori. Ora Maifredi dirige al leggio cinque interpreti in Alle soglie della vita, riprendendo le fila di un suo precedente spettacolo riguardante le storie parallele di tre donne in sala parto alle prese con difficili gravidanze. Un’esperienza rivelatrice di drammi nascosti e di un intreccio complesso di fragilità  e speranze, che maturano diversamente al cospetto di un evento di tale forza creatrice che si pone sul confine tra la vita e la morte. In Persona, invece, Federico Olivetti, che a Milano aveva già  presentato in settembre Sonata d’autunno, riunisce i personaggi principali di Elisabet e Alma in un’unica interprete: due facce cioè di uno stesso volto, (come nel film Bibi Andersson e Liv Ullmann) in un rapporto dove l’una – chiusa in un ostinato silenzio – si nutre delle parole dell’altra che, costretta quasi a parlare in continuazione, si troverà  fatalmente prosciugata di fronte a se stessa, con le proprie riposte pulsioni mascherate di finzioni e false credenze.

FÅRÖ SU BERGMAN

Promosso dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura

Ideazione e cura di Pier Giorgio Carizzoni

Organizzazione Associazione Culturale Dioniso

Mostra a cura di Pier Giorgio Carizzoni e Alessandro Luigi Perna

Responsabile ufficio stampa Alessandro Luigi Perna

Con il sostegno dell’Ambasciata di Svezia a Roma

In collaborazione con Piccolo Teatro/Teatro d’Europa

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Catalogo Iperborea

Rassegna Stampa

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